"Due sono i sistemi conosciuti nella provincia ferrarese per la condotta dei fondi. Tutti i terreni vengono amministrati o per economia, cioè a tutta spesa del proprietario, o a mezzeria, ove il coltivatore è tenuto a tutti i lavori della possessione, e ne divide il reddito con il proprietario. Il primo, detto comunemente di boaria, è universale nel cisrenano ferrarese, toltone qualche eccezione, in particolare in prossimità al Bolognese, ove vengono adottati i mezzadri, tanto per la ristrettezza dei loro poderi, quanto per la mancanza su di essi dei prati, così necessari al sistema di boaria. [...] non ci ha fra noi chi possa revocare in dubbio, e che non abbia a dolersi, come colla boaria vengono a confronto delle esposte cose l'infingardaggine, quasi innata nel lavorante, la lentezza nell'esecuzione dei lavori, la negligenza in ogni singola parte, non esclusa la raccolta de' prodotti; al che aggiungasi la necessità di una assoluta, ed instancabile sorveglianza, estesa pure a quei lavori che non sono dal boaro eseguiti, ma bensì dai giornalieri" (p. 61)
Andrea Casazza (1804-1881), figlio di una agiata famiglia di commercianti, studiò ingegneria e scrisse di cose economiche, specialmente agricole. Amico di Berti Pichat ed altri agronomi, collaborò al Comizio agrario e partecipò ai congressi degli scienziati preunitari. Fu deputato nel 1848, poi consigliere nella prima Deputazione provinciale e nel consiglio municipale. Stefano Gatti, sposandone una figlia, ne perpetuò il casato.
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